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giovedì 21 marzo 2013

Studi di Microzonazione Sismica (post II)



In questo post di divulgazione scientifica abbiamo utilizzato dati del'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia provenienti da DISS e ISIDE:
 © Basili R., G. Valensise, P. Vannoli, P. Burrato, U. Fracassi, S. Mariano, M.M. Tiberti, E. Boschi (2008), The Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), version 3: summarizing 20 years of research on Italy's earthquake geology, Tectonophysics, doi:10.1016/j.tecto.2007.04.014
 © ISIDe Working Group (INGV, 2010), Italian Seismological Instrumental and parametric database: http://iside.rm.ingv.it
 



Abbiamo detto, nel post precedente, che i terremoti sono rotture della crosta terrestre (le cosiddette faglie) e della parte rigida del mantello che avvengono a varie profondità. Alcune faglie possono arrivare a giorno, in superficie, producendo delle deformazioni permanenti del terreno. Queste faglie che affiorano in superficie si chiamano attive e capaci. 

Attive perchè producono onde sismiche; Capaci perchè in grado di affiorare in superficie.

Dando uno sguardo al nostro comune e ai  comuni costieri limitrofi ricaviamo che non abbiamo problemi di faglie attive e capaci. Questo perché nel nostro sottosuolo le faglie attive si trovano in profondità ( a circa 25 km di profondità) e allo stato attuale non riusciranno mai ad arrivare in superficie. Meglio così naturalmente!


Diamo un'occhiata ai recenti terremoti, quelli che noi non riusciamo a sentire ma che le strumentazioni geofisiche ascoltano ogni giorno.
Abbiamo posto una query al software ISIDE dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) del tipo: “ricerca tutti i terremoti di magnitudo superiore a 2.0 accaduti nel periodo che va da dicembre 2012 all’11 marzo 2013 nell’area del cerchio di raggio 20 km centrato su San Benedetto del Tronto”.

Da questa query viene fuori che in questo periodo sono occorsi 12 terremoti di bassa magnitudo posti alla profondità uguale o poco superiore a 25 km.



Dove sono localizzati? 

In questa immagine sono sovrapposte, alle immagini satellitari di GoogleEarth, le sorgenti sismogenetiche SOUTHERN MARCHE e  SOUTHERN MARCHE OFFSHORE (fascia arancione in mare) e i terremoti richiesti, come da query, a ISIDE (pallini e stelle verdi).

Guardiamo i pallini verdi. Si riconoscono due gruppi principali: uno (pallini + stella) posto sotto Offida, l’altro posto sotto Tortoreto Alto. Poi c’è un evento singolo a metà strada tra le due località posto al di sotto di Monteprandone. 

In che ordine sono avvenuti?




Cosa possiamo ricavare?

Innanzitutto che gli ultimi eventi sismici ricadono esattamente all’interno delle due fasce sismogenetiche dette SOUTHERN MARCHE OFFSHORE e SOUTHERN MARCHE. Questo rafforza la presenza e ubicazione delle suddette fasce.

Poi però c’è un dato contrastante che ci indica che gli ultimi terremoti sono avvenuti alla profondità di circa 25 km e quindi in una fascia più profonda rispetto a quella attesa di 3÷6.5 km o 3÷9 km.
Un po’ di tempo fa’ avevamo introdotto queste faglie parlando delle fasce sismogenetiche denominate SOUTHERN MARCHE OFFSHORE e SOUTHERN MARCHE. Facciamo un riepilogo delle informazioni tratte.
Per quanto riguarda la fascia sismogenetica SOUTHERN MARCHE OFFSHORE:



Per quanto riguarda la fascia sismogenetica SOUTHERN MARCHE:


Infine si vuole mettere in evidenza come lo stress tettonico migra nel tempo e in questo caso migra dalla sorgente sismogenetica SOUTHERN MARCHE alla SOUTHERN MARCHE OFFSHORE nel giro di poche settimane. 


Non a caso in un post precedente avevamo indicato che: "... lo stato di tensione e deformazione crostale sono in evoluzione ed è per questo fondamentale fare ricerca, confrontarsi, tenere conto delle conoscenze e applicazioni tecnologiche dei ricercatori di altri paesi."


Detto questo ribadiamo come allo stato attuale non sia possibile prevedere l’esatto momento in cui avverrà un terremoto forte. E che il miglior modo di proteggere le persone è di costruire secondo le attuali norme di costruzione antisismiche. Fatto salvo queste cose, i terremoti sono del tutto naturali.

http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_Richter


La tabella sopra indica la frequenza di accadimento dei terremoti di diversa magnitudo. Tanto per fare un esempio: nel mondo, di terremoti di magnitudo 2.0 ne avvengono 1000 al giorno.