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martedì 6 novembre 2012

La Montagna dei Fiori, un'isola mesozoica [3]




La Montagna dei Fiori, un'isola mesozoica [3]
Ricapitoliamo: i monti gemelli, Montagna dei Fiori e Montagna di Campli, sono montagne costituite da rocce prevalentemente calcaree che si sono formate sotto il livello del mare, su fondali non superiori a 200 metri di profondità. Le rocce si sono formate a partire da 203,6 Ma (Trias superiore) fino alle più recenti, per modo di dire, formatesi 23,03 Ma (Miocene inferiore). Le immagini sotto indicano il periodo di tempo necessario alla formazione di queste rocce. Questa è la fase del SI FORMA. 


 
Poi a causa di spinte tettoniche compressive i monti gemelli si sono sollevati e piegati verso Est (direzione dell’attuale Mare Adriatico). Gli strati di rocce che originariamente erano orizzontali o sub-orizzontali oggi si osservano piegati, verticali od inclinati ad alto angolo. Questa è la fase del SI DEFORMA.
     
Visti in sezione abbiamo una cosa del genere:


  
Infine le precipitazioni meteoriche (piogge e nevi) hanno formato ghiacciai, sorgenti, ruscelli, torrenti, fiumi che hanno scavato la roccia formando le Gole del Salinello, le Grotte di Sant’Angelo, hanno eliso parte delle rocce, innescato frane. Questa è la fase del SI MODELLA. 
 I monti gemelli, a seguito dei processi sintetizzati nello schema concettuale SI FORMA, SI DEFORMA e SI MODELLA,  si presentano oggi come un semi-ellissoide orientato in direzione NNW-SSE costituito da rocce prevalentemente calcaree (mesozoiche e cenozoiche) e circondato da rocce prevalentemente arenacee (del Miocene superiore):




lunedì 5 novembre 2012

Sequenza sismica del Pollino, 2/2


Riguardo al sisma di magnitudo Ml 5 del 26.10.2012 avvenuto nel distretto sismico del Pollino invitiamo a leggere alcune delle pagine dell'INGV: per esempio, il meccanismo focale è ben spiegato qui. Sempre da questa pagina riportiamo un'immagine indicante il numero e la posizione geografica degli eventi sismici (pallini celesti e viola) registrati nella recente sequenza sismica del Pollino:


Approssimazione del movimento in atto nella zona: alla profondità compresa tra 4 e 10 km di profondità sul livello medio del mare si intravedono due faglie principali (un sistema di faglie) una delle quali immergente verso il Tirreno ad alto angolo e l'altra verticale. Il movimento in atto è di tipo distensivo (come indicato dalle due frecce arancioni).