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lunedì 14 ottobre 2013

VII° Rapporto sulle Raccolte Differenziate - 2011



Tempo fa, il 28 marzo 2013, la Giunta della Regione Abruzzo ha approvato mediante Deliberazione N. 240 il VII° Rapporto sulle Raccolte Differenziate - 2011.
Non buone per Martinsicuro che resta inchiodata sotto gli obiettivi fissati dalla Regione Abruzzo. Infatti l’obiettivo minimo da raggiungere era il 60% di raccolta differenziata (RD) ma la nostra cittadina si è fermata al 54,18%. Nel 2010 eravamo al 50,65%.



Nella tabella seguente sono riportati i principali comuni della provincia di Teramo (quelli con produzione pro-capite di rifiuti solidi urbani superiore a 600 kg per abitante in un anno – kg/ab*a) e le percentuali di RD. La produzione procapite particolarmente elevata in alcuni Comuni potrebbe essere determinata dall’assimilazione dei rifiuti speciali a rifiuti urbani e dalle importanti presenze turistiche concentrate in brevi periodo dell’anno (per esempio Alba Adriatica e Pietracamela).



Quali conseguenze? Innanzitutto quei comuni che raggiungono gli obiettivi minimi possono usufruire di finanziamenti regionali da spendere in sconti sulla TARSU/TIA o da re-investire in politiche ambientali. Per esempio se si volesse realizzare a Martinsicuro una stazione ecologica di conferimento dei rifiuti si potrebbero utilizzare questi fondi regionali di premialità.

Spingere i cittadini in buone pratiche di raccolta differenziata non è facile. I cittadini devono trovare convenienza a farlo. Più raccolta differenziata significa: minor rifiuti in discarica; possibilità di recupero di materiale da riutilizzare e/o da riciclare; possibilità di crescita per le imprese del settore del riciclo. Tuttavia queste cose sono meno dirette, non visibili e non toccano, nel breve periodo, le tasche dei cittadini.
Quindi ai cittadini dovrebbe essere chiaro che il raggiungimento della percentuale minima di RD richiesta dalla Regione porterebbe in cambio fondi da spendere in sconti sulla TARSU/TIA e/o fondi da spendere in progetti in loco. 
Una campagna di informazione potrebbe raggiungere il numero più alto possibile di cittadini. Per i restanti, per quelli che non ne vogliono sapere nulla, occorrono controlli e multe.