Segnaliamo un'interessante mostra di minerali, fossili e conchiglie a cura del Gruppo Mineralogico Romano della Società Geologica Italiana (SGI).
mercoledì 12 novembre 2014
giovedì 6 novembre 2014
Argine fiume Tronto nei pressi del monolite ferroviario: 23.10.2014 vs 17.04.2014
Pubblichiamo alcune
fotografie scattate il 17.04.2014 e il 23.10.2014 durante dei sopralluoghi
lungo l'argine in destra idrografica del fiume Tronto, nel tratto posto a monte
e a valle del monolite ferroviario di recente realizzazione. Le didascalie in ROSSO contrassegnano le fotografie del 17.04.2014 (come era la sistuazione al 17.04.2014) mentre le didascalie in BLU indicano la situazione attuale (ottobre/novembre 2014).
Argine in destra idrografica fiume Tronto. Tratto a monte del ponte ferroviario, nei pressi di via Po di Martinsicuro. 23 ottobre 2014. |
giovedì 23 ottobre 2014
Argine fiume Tronto: 23.10.2014 vs 04.12.2013
Buone notizie.
Pubblichiamo alcune fotografie scattate il 23.10.2014 durante un sopralluogo lungo l'argine in destra idrografica del fiume Tronto, nel tratto che va dal fosso detto cavato' alla foce.
Siamo evidentemente passati da una situazione di alta criticità (come avevamo segnalato qui) dovuta alla rottura dell'argine dopo il passaggio di due piene nel mese di novembre e nel mese di dicembre 2013 ad una situazione di tranquillità visti i lavori realizzati.
Ricordiamo che tutta l'area settentrionale di Martinsicuro prossima al fiume Tronto resta ad elevato rischio di esondazione ma la buona notizia è che il tratto di argine rotto è stato ora sistemato con una massicciata di scogli e che in questo tratto non si ripeterà in futuro alcuna rottura.
Il fiume potrà ancora esondare (da qui l'elevato rischio idrogeologico) ma non rompere questo tratto di argine.
Il fiume potrà ancora esondare (da qui l'elevato rischio idrogeologico) ma non rompere questo tratto di argine.
Argine al 23.10.2014 - Foto CEA Scuola Blu di Martinsicuro. |
Argine al 04.12.2013 - Foto CEA Scuola Blu di Martinsicuro. |
venerdì 10 ottobre 2014
Lavori di anti-erosione costiera
Riportiamo alcune fotografie dei lavori di rinforzo delle scogliere antistanti il pattinaggio di Martinsicuro. Fotografie scattate in data 10.10.2014.
venerdì 12 settembre 2014
A tutti gli alunni, studenti, maestre ed insegnanti dal CEA Scuola
lunedì 7 luglio 2014
Ultime attività as 2013-2014.
Con un po' di ritardo, vediamo in cosa ci ha visti coinvolti la parte finale dell'anno scolastico 2013/2014, quando, tra una pioggia e l'altra, il sole ci ha consentito di uscire all'aria aperta. E questo senza contare la conclusione del nostro progetto con le scuole elementari di Martinsicuro, a cui dedicheremo un post a parte.
Il 20 maggio le classi III E e III F del II Istituto Comprensivo di Giulianova (plesso Annunziata) come d'abitudine da qualche anno a questa parte, hanno inforcato la bici e hanno pedalato fino a Martinsicuro, approfittando dell'occasione per visitare il nostro biotopo costiero.
Il 20 maggio le classi III E e III F del II Istituto Comprensivo di Giulianova (plesso Annunziata) come d'abitudine da qualche anno a questa parte, hanno inforcato la bici e hanno pedalato fino a Martinsicuro, approfittando dell'occasione per visitare il nostro biotopo costiero.
Il biotopo stesso è stato poi sede, il 30 maggio, della giornata nazionale di Spiagge Pulite, indetta da Legambiente e qui organizzata dal CEA Scuola Blu e dal Comune di Martinsicuro. Ecco qui i ragazzi delle prime medie all'opera:
E infine, come ogni anno, anche questo 2 Giugno Martinsicuro è stata tappa della Bicicletta Adriatica, sempre più apprezzata per il suo messaggio di sensibilizzazione ad una mobilità sostenibile.
lunedì 9 giugno 2014
Collaborazione per il Concorso Energiochi 9 - a.s. 2013-2014
Siamo lieti di
comunicarvi che le classi dell’Istituto Alberghiero di Giulianova con cui
abbiamo collaborato per il Concorso Energiochi 9 - a.s. 2013-2014 hanno vinto due
premi.
Si è tenuta il 6
giugno a Chieti la manifestazione finale di premiazione del concorso regionale
Energiochi 9 a.s. 2013-2014, che ha visto coinvolti 12.000 alunni su tutto il
territorio regionale. Sono state
premiate le scuole vincitrici, distinte per ordine dell'infanzia,
primaria, secondaria di primo e secondo grado. Alla cerimonia hanno
partecipato circa 2.500 studenti
premiati, i docenti e dirigenti scolastici, le autorità locali, provinciali e
regionali, l'Università degli studi dell'Aquila, il Ministero della Pubblica
Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale - l'ENEA e i Sindaci dei territori di
appartenenza delle scuole vincitrici con fascia tricolore, labari e gonfaloni. Presenti anche i rappresentanti della
Federazione europea delle Agenzie e delle Regioni per l'Energia e l'Ambiente
(FEDARENE). L’IPSEdOC “V. Crocetti” di
Giulianova si è aggiudicato il terzo
posto con il progetto realizzato dalla classe Quinta sez. D in
collaborazione con il CEA Scuola Blu di Martinsicuro e un premio speciale per il
numero delle classi partecipanti (III, IV e V D, III C, IV B, III e IV H) a
testimonianza del forte impegno
dellIstituto nella trattazione
della tematica.
Link della Regione Abruzzo: http://energiochi.regione.abruzzo.it/
giovedì 15 maggio 2014
Darsena di Martinsicuro, dragaggio di sabbia
Come avviene ormai da circa un
decennio, con cadenza di un anno o due anni, anche quest’anno ci troviamo ad
assistere al dragaggio del piccolo porto per la pesca di Martinsicuro. In
attesa di avere i quantitativi spostati (in termini di metri-cubi di sabbia estratta e
trasportata via camion) pubblichiamo alcune fotografie scattate in data 15
maggio 2014.
circa 8.500 metri cubi
Dalle fotografie osservate due grandi mucchi di sabbia nerastra
che avranno modo di ossigenarsi riacquistando poco alla volta il colore originale.
mercoledì 23 aprile 2014
Commissione ICHESE e possibili sviluppi
Alcuni
giorni fa si è parlato della commissione internazionale ICHESE (INTERNATIONAL
COMMISSION ON HYDROCARBON EXPLORATION AND SEISMICITY IN THE EMILIA REGION) e
del suo report utile a stabilire se i terremoti in Emilia-Romagna possano
essere stati causati dalle attività estrattive nella zona della pianura Padana.
Ecco
un articolo esemplificativo
Abbiamo
pensato di fare un po’ di chiarezza o comunque di approfondire un po’ di più la questione.
Innanzitutto vi consigliamo vivamente leggere il report in inglese, o anche solo le conclusioni in italiano, presso
questo link della Regione Emilia Romagna.
Proviamo
a sintetizzare quanto stabilito dalla commissione internazionale ICHESE riportando
i principali passaggi delle conclusioni (in
corsivo).
La
commissione aveva il compito di rispondere a due quesiti.
PRIMO
QUESITO
E’
possibile che la crisi emiliana sia stata innescata dalle ricerche nel sito di
Rivara, effettuate in tempi recenti, in particolare nel caso siano state
effettuate delle indagini conoscitive invasive, quali perforazioni profonde,
immissioni di fluidi, ecc.?
Dopo aver analizzato la documentazione
fornita dalla Compagnia Independent Gas management e preso visione della
dichiarazione del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il quale ha
certificato che non era stata concessa alcuna autorizzazione per attività
minerarie e che non risulta sia stata
effettuata alcuna attività di esplorazione mineraria negli ultimi 30 anni, la Commissione ritiene che la risposta al
primo quesito sia NO.
SECONDO
QUESITO
E’
possibile che la crisi emiliana sia stata innescata da attività di sfruttamento
o di utilizzo di reservoir, in tempi recenti e nelle immediate vicinanze della
sequenza sismica del 2012?
Per la risposta al secondo quesito, dopo
aver considerato le informazioni disponibili sia sull’attività sismica che
sulle operazioni relative allo sfruttamento e allo stoccaggio nelle concessioni
nell’area, la Commissione ha deciso, per le ragioni di seguito esposte, di concentrare la sua attenzione sui campi
più vicini all’ attività sismica del 2012, e cioè:
La concessione di coltivazione di
Mirandola e Il campo geotermico di Casaglia.
La Commissione ritiene altamente
improbabile che le attività di sfruttamento di idrocarburi a Mirandola e di
fluidi geotermici a Casaglia possano aver prodotto una variazione di sforzo
sufficiente a generare un evento sismico “indotto”. L’attuale stato delle
conoscenze e l’interpretazione di tutte le informazioni raccolte ed elaborate
non permettono di escludere, ma neanche di provare, la possibilità che le
azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola
possano aver contribuito a “innescare” l’attività sismica del 2012 in Emilia.
Lo studio effettuato non ha trovato
evidenze che possano associare la sequenze sismica del maggio 2012 in Emilia alle
attività operative svolte nei campi di Spilamberto, Recovato, Minerbio e
Casaglia, mentre non può essere escluso che le attività effettuate nella
Concessione di Mirandola abbiano avuto potuto contribuire a innescare la
sequenza.
Arrivati
fin qui, ognuno ha tratto le proprie considerazioni. Chi è a favore
dell’attività di sfruttamento di idrocarburi avrà detto che la scienza non può
provare una correlazione. Chi è contro, avrà detto che la scienza può provare
una correlazione tra la Mirandola e la sequenza sismica emiliana.
Ma
proviamo a capire meglio le implicazioni di questo studio.
La
scienza ha le potenzialità di prevedere determinati fenomeni, una volta che siano stati confrontati causa ed effetto.
Proviamo
per un attimo ad immaginare che esista una correlazione tra l’attività di sfruttamento
di idrocarburi e alcuni terremoti. Prendiamo per buono che l’attività di sfruttamento
di idrocarburi di Mirandola sia stata sufficiente ad innescare il terremoto
emiliano del 2012 (anche se allo stato attuale non è possibile affermarlo, ma
neanche negarlo). Cosa significa questo? Se fosse vero si potrebbe ripetere
l’esperienza, ovvero trovare un sito (forse è meglio che sia disabitato...) ove si sia accumulato un certo stress tettonico, in attesa di esserere rilasciato, e aumentare l’attività di sfruttamento di idrocarburi, ovviamenteprendendo tutte le dovute precauzioni.
La correlazione si rivela vera? Allora avremo trovato il modo di innescare a piacimento un terremoto. Facciamo evacuare zone abitate, inneschiamo il terremoto e facciamo ritornare tutti a casa.
La correlazione non si rivela vera? Ci siamo risolti il dubbio.
Vi lasciamo con la terminologia di terremoti indotti o terremoti innescati come la si legge dal rapporto ICHESE. E alcuni link utili.
Vi lasciamo con la terminologia di terremoti indotti o terremoti innescati come la si legge dal rapporto ICHESE. E alcuni link utili.
Terremoti
indotti, nei quali uno
sforzo esterno, prodotto dalle attività antropiche, è sufficientemente grande da produrre un evento
sismico in una regione che non era necessariamente sottoposta a un campo di
sforzi tale da poter generare un terremoto in un futuro ragionevolmente
prossimo (in senso geologico). Cadono in questa categoria i terremoti prodotti
da procedimenti di stimolazione termica o idraulica di una roccia, quali la
Fratturazione Idraulica (Fracking) e gli Enhanced Geothermal Fields.
Terremoti
innescati, per i quali una
piccola perturbazione generata dall’attività umana è sufficiente a spostare il
sistema da uno stato quasi-critico ad uno stato instabile. L’evento sismico
sarebbe comunque avvenuto prima o poi, ma probabilmente in tempi successivi e
non precisabili. In altre parole, il terremoto è stato anticipato. In questo
caso lo sforzo perturbante “aggiunto” è spesso molto piccolo in confronto allo
sforzo tettonico pre-esistente. La condizione necessaria perché questo
meccanismo si attivi è la presenza di una faglia già carica per uno sforzo
tettonico, vicina ad un sito dove avvengono azioni antropiche che alterano lo
stato di sforzo, dove vicina può voler dire anche decine di kilometri di
distanza a seconda della durata e della natura dell’azione perturbante. In
alcuni casi queste alterazioni possono provocare l’attivazione della faglia già
carica. E’ importante ricordare che, poiché in questo caso le operazioni
tecnologiche attivano solamente il processo di rilascio dello sforzo tettonico,
la magnitudo dei terremoti innescati può essere grande, dello stesso ordine di
quella dei terremoti tettonici, e dipenderà dall’entità della deformazione
elastica accumulata sulla faglia a causa del carico tettonico.
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/titoli/mappa.asp?cod=915 |
Tanto per parlare di gas. N. 3
A
proposito di sfruttamento del sottosuolo per la ricerca di idrocarburi
segnaliamo un convegno che si terrà nei prossimi giorni a Brescia dal titolo “Ricerca di idrocarburi e gestione del gas metano in Pianura Padana: aspetti di rischio sismico e criticità energetiche e amministrative.”
Alleghiamo
il programma della giornata.
Quale
migliore occasione per gli amministratori locali per farsi un’idea dello stato
delle conoscenze scientifiche attuali in materia di rischio sismico e
sfruttamento di idrocarburi?
Per
quanto riguarda il nostro territorio avevamo parlato, già nel 2012, di reservoir di gas nel
sottosuolo della pianura alluvionale del Fiume Tronto.
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Terremoti
martedì 22 aprile 2014
Centro Di Ricerca Scuola Blu & Super J. TV
Nel video che vi proponiamo potrete ascoltare un'intervista al
geologo Giovanni Marrone, nostro direttore, in cui aggiorna sui lavori del
Centro di Ricerca Scuola Blu riguardanti lo stato idrogeologico del Torrente
Vibrata e del Fiume Tronto.
Nel seguente link, invece, le tematiche sono state
approfondite ed ampliate in uno speciale televisivo di 1h:15min trasmesso l'11
Aprile dalla rete televisiva Super J. Alla trasmissione sono intervenuti anche
il Dott. Geologo Alessandro Venieri e il Dott. Luca Di Carlantonio, ai quali
studi collaboriamo già da tempo.
venerdì 18 aprile 2014
VORAGINI IN ITALIA. I SINKHOLES E LE CAVITÀ SOTTERRANEE
Segnaliamo
un interessante convegno organizzato dal Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA
- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - che si terrà a
Roma il prossimo 8 maggio 2014.
Il
tema dell’incontro è “VORAGINI IN ITALIA. I SINKHOLES E LE CAVITÀ SOTTERRANEE: RICERCA
STORICA METODI DI STUDIO E D’INTERVENTO.”
Alleghiamo
la locandina dell’evento.
giovedì 17 aprile 2014
Argini fiume Tronto al 17.04.2014
Documentiamo fotograficamente lo stato
degli argini del Fiume Tronto nel tratto che va dal nuovo ponte della Strada Statale
16 fino al depuratore di San Benedetto del Tronto.
Il tratto di fiume fotografato è
rilevante per gli interessi economici di: due regioni (Abruzzo e Marche); due
Province (Teramo e Ascoli Piceno); due Comuni (Martinsicuro e San Benedetto
del Tronto); e infine ma non per minore importanza è di interesse nazionale per la linea ferroviaria adriatica.
Le fotografie risalgono ad un
sopralluogo del 17.04.2014.
Fotografia scattata dal nuovo ponte sulla SS16 verso foce. Vista dell'erosione sulla sponda destra del Fiume Tronto in Comune di Martinsicuro. |
Come foto precedente. Altro punto di vista. |
Vista dell'erosione sulla sponda destra del Fiume Tronto in Comune di Martinsicuro. Fotografia scattata dall'argine sinistro (Porto d'Ascoli) verso l'argine destro. |
Vista dell'erosione della sponda del Fiume Tronto in Comune di Martinsicuro. Fotografia scattata dal nuovo ponte ferroviario verso il ponte sulla SS16. |
Fotografia scattata dal bordo della ferrovia adriatica verso il nuovo argine realizzato in sponda destra (idrografica) del fiume Tronto in Comune di Martinsicuro. Dalla foto si osserva la forte erosione dell'argine che mette in pericolo l'abitato nord di Martinsicuro in caso di prossima piena. |
Come immagine precedente. Particolare dell'argine eroso. |
Come fotografia precedente. Zoom dell'area in erosione. |
Vista del monolite di recente realizzazione. Sullo sfondo l'argine in terra appena realizzato e in stato di erosione che mette a rischio l'abitato settentrionale di Martinsicuro. |
Come immagine precedente. |
mercoledì 16 aprile 2014
“Anidriti di Burano” + la provincia di Teramo, II
Dove
si trovano le “Anidriti di Burano” in Italia?
Queste
rocce in Italia affiorano in Toscana, in Emilia Romagna ed in Umbria. Qui sotto
riportiamo un’immagine della Carta Geologica d’Italia al 100.000, Foglio 122
PERUGIA, dove affiorano proprio a pochi km dalla città di Perugia. Le “Anidriti
di Burano” sono in questo caso nominate come “CALCARE CAVERNOSO” e riportate in
colore viola.
Carta Geologica d'Italia al 100.000 - Foglio 122 PERUGIA. |
Legenda di interesse. |
Inoltre
dalla prospezione del sottosuolo per la ricerca di idrocarburi le “Anidriti di
Burano” sono state rinvenute nelle Marche, nel Lazio ed in Puglia. Sotto
riportiamo un’immagine della Carta Geologica d’Italia al 100.000, Foglio 157
MONTE S. ANGELO, dove non affiorano ma sono state rinvenute in un sondaggio
profondo per la per la ricerca di idrocarburi.
Carta Geologica d'Italia al 100.000 - Foglio 157 MONTE S. ANGELO. |
Legenda di interesse. |
Sezione geologica di interesse. |
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