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giovedì 1 dicembre 2011

Prospettive economiche mediterranee



Come cambiano le cose.
Dopo aver fatto un giro nel sito della FONDAZIONE ABRUZZO EUROPA  “Altiero Spinelli” di Colonnella - mi sono imbattuto in un vecchio incontro tenutosi il 27/11/2009 ad Alba Adriatica. Era il Seminario Missione Libeccio rivolto alle imprese adriatiche, interessate a valutare le possibilità di sviluppo e di cooperazione nel territorio libico. Siamo a circa 2 anni di distanza dall’evento. Vale la pena darci un'occhiata.
http://www.fondazioneabruzzoeuropa.it/cms/resize.php?maxx=185&i=105

 


Se volete approfondire potete sfogliare queste SLIDE a cura della BNL, gruppo BNP PARIBAS e osservare alcune info di sintesi sullo stato dei luoghi a fine 2009.
Beh, avevamo a che fare con un paese di 6 milioni di abitanti di cui 2 milioni concentrati a Tripoli; PIL di 61 miliardi di USD in crescita del 7,3% nel 2007: uno dei migliori PIL/abitante d’Africa con circa 10.000 USD; nel 2007 le esportazioni sono state di USD 76 miliardi (+77%); le importazioni di USD 20 miliardi (+42%); una produzione di petrolio di 1,7 milioni di barili al giorno nel 2006 e nel 2007, che ovviamente beneficia di vantaggi derivanti da alte quotazioni mondiali; enormi riserve di idrocarburi, stimate a 40 miliardi di barili ed importanti giacimenti di gas, ancora poco esplorati; 
-nel 2009, secondo Economist Intelligence Unit, la crescita del PIL reale dovrebbe attestarsi al 3,5% a causa dei diminuiti prezzi petroliferi e della recessione globale, per arrivare ad un incremento del 5,2 % nel 2010;
-stretto scambio commerciale con l’ITALIA, primo paese esportatore in LIBIA con il 21% delle importazioni totali del paese africano; 
-un paese che aveva destinato, tra il 2007 e il 2008, 22 miliardi di euro in salute, educazione ed edilizia popolare; aveva in cantiere la realizzazione di una strada costiera tra la Tunisia e Egitto e ampliamento delle rete stradale attuale; la creazione di un asse costiero che lega la Tunisia e l’Egitto via Libia, i cui primi progetti erano stati attribuiti a delle società cinesi e russe per 4 mld/USD; edilizia residenziale: principale priorità del governo con investimenti per 60 mld/LYD, di cui 37 tra il 2008 e il 2009; creazione ed ammodernamento di 13 aeroporti (tra cui quello di Tripoli in corso). 
Estensione e creazione di diversi porti nel paese. Rinnovamento delle flotte aeree e marittime; realizzazione di un progetto per il trasporto di 6 mln di m3/giorno di acqua potabile dal sud del paese, costruzione di diverse stazioni di desalinizzazione dell’acqua di mare.
Al di là di tutto quello che è successo poi, non so voi, a me sembra evidente che lo sviluppo economico dell’Italia passa anche per il nord Africa ovvero tanto scambio commerciale. A noi mancano materie prime e fonti energetiche petrolifere e gassose ma possiamo offrire prodotti lavorati di pregio e ad alto valore tecnologico e manifatturiero. Siamo ad un passo da loro, via mare. Ad entrambe le sponde del mediterraneo conviene. Come cambiano le cose.