Presentiamo il primo di una serie di post sulla variazione della spiaggia nel litorale del Comune di Martinsicuro.
Uno studio di ampio respiro sull'erosione costiera dovrebbe tener conto di molte variabili:
- lo studio dovrebbe concentrarsi su una zona ampia ed omogenea (1) che nel nostro versante adriatico potrebbe essere compresa tra il promontorio del Conero a nord e il promontorio del Gargano a sud;
- si dovrebbe tener conto del moto ondoso a largo delle coste (2):
- si dovrebbe tener conto del moto ondoso in prossimità delle coste (3):
- di rilievi topografici della spiaggia emersa e di rilievi batimetrici della spiaggia sommersa;
- del trasporto di sedimenti lungo costa;
- si dovrebbe tener conto delle quantità e qualità dei ripascimenti di sabbia effettuati nel corso degli anni;
- delle opere portuali, delle scogliere e dei pennelli frangiflutti;
- dell'azione antropica legata alle attività turistiche balneari;
- del trasporto solido dei fiumi che sfociano nel tratto in esame.
Pur tralasciando la mancanza di dati storici utili a caratterizzare il clima meteo-marino della nostra area di interesse, la mancanza di informazioni delle forzanti marine lungo la costa, o di dati sul trasporto solido dei fiumi e in primo luogo del fiume Tronto, considerare tutte queste variabili richiederebbe uno sforzo finanziario che potrebbe arrivare soltanto da accordi interregionali, da iniziative del governo o da accordi comunitari europei; inoltre richiederebbe un coordinamento di lavoro che potrebbe svolgere soltanto una o più università, enti di ricerca (per esempio il CNR) e con il coinvolgimento di ditte specializzate nel fornire prodotti e servizi specifici nel settore ambientale (4).
Siamo lontani da tutto questo.
La nostra intenzione è di indicare le variazioni della spiaggia lungo il litorale martinsicurese tra l’anno 1920 e l’anno 2010 (5) (6). Vogliamo dare un'idea quantitativa del fenomeno.
A chi ci segue chiediamo di osservare i cambiamenti del territorio, esprimere un parere, richieste, fornire informazioni e documenti persi tra gli scaffali che potrebbero risultare utili per integrare questo studio. Per ragioni di fruibilità inseriremo per il momento soltanto immagini di 100 dpi quindi ridotte in termini di qualità rispetto a quelle in nostro possesso. Quando possibile cercheremo di sostituirle con immagini ad alta risoluzione.
Prima di iniziare, vogliamo ringraziare la neo-laureata in Scienze Geologiche dott. Valentina Iampieri che per alcuni mesi ci ha aiutato a catalogare l'archivio delle fotografie aeree e delle immagini satellitari, a georeferenziare le immagini, a tracciare le linee di riva dei vari anni. Un bel lavoro.
Note
(1) Negli studi di erosione costiera si fa riferimento ad ampi settori di indagine definiti "Unità fisiografiche", caratterizzati da criteri di omogeneità: litorale sabbioso o roccioso; orientamento del litorale; distribuzione delle boe ondametriche e di eventuali stazioni di misura lungo il litorale. Nell'ATLANTE DELLE COSTE, l'unità fisiografica che ci riguarda è compresa tra Punta Penna e Pesaro:
(2) Capitolo 3 dell'ATLANTE DELLE COSTE: "Le serie temporali disponibili per il settore costiero C10, da Punta Penna a Pesaro, consistono in 14,5 anni per la parte meridionale della linea di costa e 5 anni per la parte settentrionale". Se si pone attenzione sulle onde alte, nella parte settentrionale del settore non sussistono dati sufficienti per caratterizzare il clima:
(3) Nell'introduzione dell'ATLANTE DELLE COSTE: "l'applicazione pratica delle conoscenze acquisite ai fini della progettazione delle opere marittime sulla costa, della valutazione dell'impatto di eventi intensi sui litorali, o anche dell'utilizzo di modelli di previsione numerica dello stato del mare, risulta tuttavia fortemente condizionata dalla scarsa conoscenza delle caratteristiche delle forzanti marine lontano dai punti di misura, ossia lungo la gran parte delle coste italiane".
(4) Un esempio di progetto ad ampio respiro nel settore della geologia marina è il progetto MaGIC che prevede la realizzazione di carte dei fondali marini in alcuni settori delle coste italiane:
MaGIC è un progetto nazionale della durata di cinque anni (2007-2012) con l’obiettivo di definire gli elementi di pericolosità dei fondali dei mari italiani, mitigare il rischio e gestire le emergenze. E' finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito di un Accordo di Programma Quadro con il Consiglio Nazionale delle Ricerche-Cnr. Il progetto coinvolge tutti i gruppi di ricerca italiani attivamente impegnati nel campo della Geologia Marina: tre istituti del Cnr, nove Università rappresentate dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare-Conisma e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-Ogs. Vi partecipa anche un’unità dell’Università di Nizza che sperimenterà il progetto anche in acque territoriali francesi.
(5) Per l'anno 2010 abbiamo a disposizione un'immagine satellitare di proprietà del Comune di Martinsicuro che ha aderito al Progetto MIT. Cogliamo l'occasione per ringraziare Massimo Vagnoni e i tecnici comunali che ci hanno messo a disposizione questa immagine.
(6) A partire dal 1945 in poi il numero di fotografie aeree e di immagini satellitari sono tali da poter quantificare le variazioni della spiaggia anche nel litorale sanbenedettese e teramano fino al porto di Giulianova. La vastità del lavoro, il costo necessario ad ottenere le autorizzazioni per divulgare le immagini, ci obbligano per il momento ad occuparci soltanto del litorale martinsicurese.