Quest’estate,
tra le persone che hanno visitato il torrione Carlo V e l' Antiquarium di Castrum Truentinum,
ci è capitato di conoscere due simpatici signori di Barzio, un piccolo comune in provincia di Lecco. Dopo qualche chiacchiera ci siamo trovati a parlare di
raccolta di rifiuti. I due signori ci hanno chiesto come funzionasse la
raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune di Martinsicuro e quali criticità
ci fossero.
Abbiamo
spiegato il nostro porta a porta: i servizi
di igiene urbana sono gestiti dalla POLISERVICE SpA che serve 12 comuni della
Val Vibrata, circa 80.000 abitanti; il comune di Martinsicuro è stato il primo comune
della zona che ha avviato la raccolta porta a porta; la percentuale di raccolta
differenziata max raggiunta dal nostro comune è stata, all’avvio del porta a porta,
del 60% per poi abbassarsi al 45%-50% attuali; con il porta a porta abbiamo recuperato
tonnellate di rifiuti che altrimenti sarebbero andati a finire in discarica ma
d’altro canto abbiamo assistito inevitabilmente all’aumento della tassa TARSU
sia per i maggiori costi di raccolta dovuti ai mezzi e agli uomini che girando
per il comune devono fermarsi ogni 20 metri sia per i maggiori costi legati
alla gestione delle discariche regionali che vanno via via colmandosi.
Anche loro ci hanno descritto il funzionamento nel loro comune: la società che
gestiste il servizio “Rifiuti Solidi Urbani” è la SILEA, composta da 92 comuni della provincia di LECCO; il servizio è rivolto a circa 340.000
abitanti;
i rifiuti vetrosi vanno nelle campane distribuite nel territorio; il vetro resta quindi fuori dal circuito del porta a porta che vale invece per i seguenti
materiali: gli scarti di cibo vengono conferiti in un sacco biodegradabile;
in
un sacco viola raccolgono materiale riciclabile; mischiando insieme plastica/carta/alluminio/metalli/tetrapak che saranno poi serapati da appositi robot (per chi volesse saperne di più non dovrebbe mancare al prossimo appuntamento ECOMONDO).
in un sacco trasparente raccolgono
materiale non riciclabile;
tali materiali non finiscono in discarica ma in un termovalorizzatore capace di incenerire 15,5 t/ora.
Come vedete si tratta di due modi diversi di intendere i servizi di igiene urbana. Entrambi con i loro pro e contro da valutare con razionalità.