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martedì 5 febbraio 2013

PONTE FERROVIARIO SUL FIUME TRONTO, III



Ne avevamo parlato qui.
Ne avevamo parlato qui.

Finiti i lavori pubblici, le aree poste a valle del nuovo ponte SS16, in destra e sinistra idrografica, risulteranno più sicure. Eventuali alluvioni interesseranno porzioni di suolo più limitate rispetto a quelle oggi stimate e l’Autorità di Bacino del Fiume Tronto dovrà ri-perimetrarle. 
Quello che ci possiamo aspettare è che l’area rossa, del rischio esondazione molto elevato, sarà ridotta. Attualmente abbiamo questa situazione:




In rosso, le aree vincolate dal PAI Tronto sulle quali non è possibile fare alcun investimento di tipo privato. In sintesi, se siete proprietari di tot mq di suolo che ricadono all’interno della fascia rossa non potete fare altro che agricoltura. Se abitate in una casa ricadente all’interno della fascia rossa siete a rischio esondazione molto elevato.
I lavori pubblici che finiranno a breve sono quindi un investimento sul futuro del territorio. Ma i soggetti ne beneficeranno in modo diverso a secondo che abitano e/o possiedono terreni nella fascia rossa o NON abitano e/o NON possiedono terreni nella fascia rossa.
Quello che osserviamo è che:

o      il costo del nuovo ponte sulla SS 16 e del monolite scatolare in affiancamento in destra idrografica al ponte ferroviario è di euro 4.850.000,00 ***;
o        il costo dell’allargamento della sezione di deflusso del fiume Tronto nel tratto compreso tra il ponte stradale ed il ponte ferroviario presenta un costo di circa 3.000.000,00 euro ***;
o        il costo complessivo è di euro 7.850.000,00;
o        si renderanno liberi dei terreni per nuovi edifici (potenzialmente);
o        i proprietari di questi terreni beneficeranno oltre che della messa in sicurezza idraulica e della migliore viabilità sulla SS16, anche di un aumento del valore commerciale del terreno svincolato.


Ovviamente chi possiede più immobili ottiene maggiori benefici da un investimento pubblico (come questo del nuovo ponte SS16 + ponte ferroviario + argini) rispetto a chi non ne possiede. In genere è il motivo per cui: chi più ha, più deve contribuire al bene comune.