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martedì 15 aprile 2014

“Anidriti di Burano” + la provincia di Teramo, I

“Anidriti di Burano” è il nome di una formazione geologica - unità base della litostratigrafia - molto particolare che spesso desta in chi vi si imbatte una forte curiosità. Si tratta di rocce molto antiche, formatesi nel Triassico superiore intorno a 200-230 milioni di anni fa (per l’esattezza nel Carnico-Retico inferiore, 228÷203.6 milioni di anni fa).
In questo post parleremo delle principali caratteristiche e della loro possibile collocazione nella provincia di Teramo.
Prima di iniziare è meglio però ricordare alcune definizioni utili alla lettura del post.
Innanzitutto il minerale ANIDRITE o GESSO ANIDRO: è un minerale  che deriva dal minerale del gesso per perdita di due molecole di acqua. Il minerale del gesso si forma per precipitazione chimica in seguito ad una forte evaporazione di acqua salata/salmastra. In questo caso sia per il gesso sia per il gesso anidro si parla di minerali evaporitici.
Le rocce che contengono il minerale ANIDRITE si dicono anch’esse anidriti. Idem per le rocce che contengono il minerale gesso si dicono a loro volta gessi.  
Ecco una forma cristallina del minerale ANIDRITE:



Ed ecco due piccole porzioni di roccia di anidrite:

Dette queste brevi definizioni, ecco che possiamo passare alle “Anidriti di Burano”.
Cosa sono?
La formazione geologica delle “Anidriti di Burano” è costituita da un’alternanza di strati di anidriti, dolomie e dolomie calcaree per uno spessore variabile compreso tra qualche centinaia di metri fino a circa 1700÷1800 metri. In minor misura sono presenti anche strati di calcari, calcari dolomitici, marne, argilliti, argilloscisti e salgemma. La formazione presenta strati di spessore variabile da pochi centimetri a qualche metro.

In pratica si tratta di strati di rocce che si alternano tra loro. Gli strati possono essere sottili alcuni centimetri o spessi qualche metro. Le rocce prevalenti sono anidriti, dolomie e dolomie calcaree. Lo spessore è variabile da area ad area.

Dove si sono formate le “Anidriti di Burano”? E cosa rappresentano?
Per risalire all’ambiente di formazione delle “Anidriti di Burano” è necessario capire come avviene la trasformazione dei minerali di gesso in minerali di gesso anidro.
Abbiamo indicato già che la trasformazione del gesso in anidrite avviene per perdita di molecole di acqua per cui l’ambiente di formazione è un ambiente dal clima arido, torrido.
In questo ambiente strati di gessi si trasformano in strati di anidriti; strati di rocce calcaree preesistenti si trasformano in strati di rocce dolomie; e si depositano strati di salgemma. Si tratta quindi di ambienti terrestri molto caldi, prossimi a zone marine con accentuata salinità per evaporazione. In queste condizioni si formano minerali di gesso che si trasformano in gesso anidro (anidriti), e minerali di salgemma.
Un ambiente di transizione tra mare e deserto, con clima arido, forte evaporazione delle acque salate e salmastre.

Le “Anidriti di Burano” si riconducono ad un ambiente terrestre arido prossimo a zone marine a forte salinità: un ambiente come l’attuale sabkha

sabato 12 aprile 2014

Radon in Martinsicuro

Il radon è un elemento chimico naturale che a temperatura ambiente si presenta allo stato gassoso. Il suo simbolo è Rn e il numero atomico è 86. 86 protoni ed 86 elettroni per atomo di radon. L’isotopo relativamente più stabile è il Rn222 (136 neutroni + 86 elettroni/86 protoni).
Il RADON deriva dal Radio che deriva a sua volta dall’Uranio.
In pratica, l’URANO decade in => RADIO che decade in => RADON
Si tratta di un gas molto pesante, instabile, che ha un tempo di dimezzamento di 3.8 giorni. Generalmente si rileva nei piani bassi delle abitazioni ed è pericoloso per la salute umana.
Ecco cosa dice wikipedia riguardo i limiti massimi di concentrazione.


Si stima in Italia che provoca la morte di 3.000 persone/anno per via di effetti nocivi ai polmoni (lo 0,00005% della popolazione).
Quanto RADON a Martinsicuro?
A vigilare sulla salute delle persone in Abruzzo c’è l’ARTA Abruzzo, l’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente in Abruzzo.  

L’ultimo documento disponibile in materia di rilevamento del RADON è del 2012. Quanto RADON a Martinsicuro? Ecco una mappa dell’Abruzzo.

http://cartografia.artaabruzzo.it/radonaprile2012/Default.aspx


Dalla mappa si ricava che i comuni in rosso/arancione acceso sono quelli dove il valore medio misurato è superiore a 150 Bq/mc. In sostanza questa mappa ci fornisce i valori medi misurati nel corso del 2012 da parte dell’ARTA Abruzzo da cui si ricavano i territori comunali dove si vive meglio al pian terreno e/o negli scantinati. I comuni di colore verde chiaro - tra questi c’è Martinsicuro o Tortoreto, ecc. - sono i più sicuri se rapportati agli altri comuni abruzzesi. Nei comuni con colore verde scuro, arancione ed arancione acceso è preferibile vivere ai piani alti.
Ecco uno zoom su Martinsicuro.


Martinsicuro presenta, nel 2012, valori medi di 37,9 Bq/mc su un limite di 200 Bq/mc per nuove abitazione, 400 Bq/mc per vecchie abitazioni, 500 Bq/mc per ambienti lavorativi. Il numero di misure effettuate nel 2012 nel territorio di Martinsicuro è di 17.

martedì 8 aprile 2014

Workshop di Architettura a Martinsicuro



Lo scorso 4 aprile abbiamo partecipato ad un workshop incentrato sulle problematiche che investono la zona portuale. L'iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione Comunale di Martinsicuro in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell'Università di Ascoli Piceno, e con il professor Marco D'Annuntiis.

Workshop di architettura a Martinsiucuro.
 
Elenchiamo a riguardo una serie di post da noi realizzati negli anni passati, sperando possano essere utili al lavoro degli studenti di architettura. Naturalmente il punto di vista è quello di un geologo.


Argomenti trattati: direzioni di trasporto solido sottile e sabbioso;

Argomenti trattati: confronto della linea di spiaggia in prossimità della foce del fiume Tronto tra il 1920 e il 2010;

Argomenti trattati: confronto della linea di spiaggia in prossimità della foce del fiume Tronto tra il 1920 e il 1945;

Argomenti trattati: stima trasporto solido al fondo dei fiumi;

Argomenti trattati: foce del fiume Tronto nel 1920;

Argomenti trattati: confronto della linea di spiaggia in prossimità della foce del fiume Tronto tra il 1945 e il 2010;

Argomenti trattati: sintesi tesi di laurea quinquennale in geologia sull’erosione costiera di Martinsicuro e dintorni; tesi del collega Dott. Stefano Massi;

venerdì 4 aprile 2014

Aree fossilifere a Martinsicuro e Colonnella

Da alcuni anni portiamo avanti progetti di educazione ambientale con le scuole della provincia di Teramo ed oltre. Tra questi progetti uno in particolare prevede delle escursioni in spiaggia e in collina nel territorio di Martinsicuro e di Colonnella.
I bambini delle scuole elementari restano affascinati quando dopo essere stati in spiaggia andiamo in collina a trovare le conchiglie. Avete letto bene, in collina a raccogliere le conchiglie di un tempo.
Generalmente ci rechiamo in un posto detto “Civita di Colonnella”.
Alcune settimane fa però abbiamo scoperto un ulteriore sito dove si trovano questi fossili.

Immagine satellitare GoogleEarth. Vista di Martinsicuro e delle due località collinari dette "Civita" e "Colle San Martino". In rosso sono segnalati le aree fossilifere.

In questo post documentiamo fotograficamente quanto rilevato perché il sito è difficilmente accessibile. Indichiamo soltanto che si trova in collina al confine tra i comuni di Martinsicuro e Colonnella ad un quota sul livello del mare di circa 135-140 metri.

Casualmente, come spesso accade, lungo il versante collinare in questione si è creato un canale dove scorrono le acque piovane. Proprio queste acque hanno eroso il terreno e messo a nudo una piccola porzione di uno strato di conchiglie antiche.

Canale di erosione ad opera delle acque piovane. I ciottoli arrotondati sono di arenaria e provengo da monte dove affiorano i conglomerati marini.

Quello che si vede chiaramente è uno strato di conchiglie. Alcune ben conservate ma la maggior parte sono frammenti. Si tratta di uno strato di conchiglie che molto probabilmente è stato generato da un evento di mareggiata. La mareggiata ha ricacciato sulla spiaggia (battigia?) tutte le conchiglie depositate sul fondo del mare perché i molluschi erano ormai morti o avevano cambiano guscio.

E’ un po’ quello che osserviamo oggi dopo una violenta mareggiata. Dopo una mareggiata il mare si ritira e lascia sulla spiaggia mucchi di conchiglie, pesci, tronchi, ecc. Dopo, le onde del mare rielaborano il tutto e stratificano gli oggetti simili per peso e/o forma. Quello che rimane è uno strato compatto costituito da conchiglie dell’epoca.

Siccome ci troviamo su terreni formatesi nel CALABRIANO ovvero tra 1,806 e 0,781 milioni di anni fa, lo strato risale a quel periodo e le conchiglie idem. Abbiamo quindi a che fare con fossili di qualche centinaia di migliaia di anni fa.

Strato di conchiglie fossili.

Particolare 1.

domenica 9 marzo 2014

Trasporto dei sedimenti lungo costa, Martinsicuro Marzo 2014 (Parte II)

Il diagramma a stick del periodo 20 febbraio 2014 - 07 marzo 2014 è abbastanza significativo. Questo grafico (fotografia 1) ci indica la sequenza temporale della direzione e forza del vento che ha sferzato la costa abruzzese-marchigiana nel periodo indicato sopra. Partendo dal 20 febbraio e scorrendo fino a marzo osserviamo che il primo vento degno di nota è relativo ai primi giorni di marzo: esso sferza la costa da sud-est verso nord-ovest (vento di SCIROCCO). Il vento di SCIROCCO è però iniziato a fine febbraio anche se con meno forza. Infine dopo un cambio di direzione lo ritroviamo ancora il 04 marzo 2014 (come indicato dalle frecce rosse).    

Figura 1 - Diagramma a stick del periodo 20 febbraio 2014 - 07 marzo 2014. Dati RMN.

Per valutare invece la forza del vento ricorriamo al diagramma a rosa dei venti. 

Figura 2 - Diagramma a rosa dei venti del periodo 20 febbraio 2014 - 07 marzo 2014. Dati RMN.

venerdì 7 marzo 2014

Trasporto dei sedimenti lungo costa, Martinsicuro Marzo 2014 (Parte I)

Torniamo a parlare di erosione costiera e di trasporto dei sedimenti lungo la costa.
Se avete l’abitudine di passeggiare sul lungomare di Martinsicuro, più precisamente nel tratto centrale, da via Aldo Moro fino a via Giacomo Leopardi (fotografia 1) avrete osservato che da alcune settimane, dopo essere stata praticamente priva di spiaggia, la costa è tornata a mostrare questo aspetto (fotografie 2, 3 e 4 del 07.03.2014).

Fotografia 1 - Immagine satellitare tratta da Google-Earth.

Fotografia 2

Fotografia 3

lunedì 3 marzo 2014

Corsi Universitari on line

Vi segnaliamo https://www.coursera.org/ ovvero un contenitore di MOOC. Ma cos'è MOOC?
http://it.wikipedia.org/wiki/MOOC

Qui potete cercare corsi universitari da seguire a distanza, senza tasse pagare, per una durata di circa 4/8 settimane. Si tratta per lo più di corsi in lingua inglese, ma potete trovarne anche in altre lingue. I corsi sono aperti a tutti, senza particolari pre-requisiti, se non tanta voglia di provare a confrontarsi con nuove materie, dalla matematica alla climatologia. Perchè seguire un Massive Open Online Course? Per aggiornamento professionale o soltanto per curiosità. Il nostro consiglio è quello di effettuare una ricerca secondo la tematica di vostro interesse. Trovata? Ora non vi resta che provare.


lunedì 27 gennaio 2014

Dialogo tra il fiume e il mare



Pubblichiamo una lettera, un'ironica comunicazione sotto forma di dialogo tra il fiume e il mare scritto dal nostro amico Angelo Di Mizio, rappresentate della società sportiva Lenza Club di Martinsicuro.
Teniamo molto al nostro territorio, tanto da aver preso a cuore l’idea di Angelo Di Mizio: quella di pulire il tratto di Fiume Tronto dal ponte della ferrovia fino alla foce e farne un posto per passeggiare e fare pesca sportiva.
Alcuni anni fa (ottobre 2011) siamo riusciti insieme a combinare qualcosa come mostra la foto qui sotto. 
http://montejenca.blogspot.it/2011/10/gara-di-pesca-sportiva-sul-fiume-tronto.html
Poi ci siamo fermati perché ostacolati da tutti gli enti che hanno la responsabilità di provvedere alla manutenzione del fiume ed alla sicurezza del territorio comunale.
Questa lettera è un comprensibile sfogo di chi si è impegnato per anni, tanti anni, per avere un piccolo spazio comune da vivere e da condividere con i cittadini ed i turisti. Questo purtroppo non è stato ancora capito e oggi dopo le due piene di fine 2013 ne paghiamo ancora una volta le conseguenze.



venerdì 17 gennaio 2014

PROGETTO DI VALORIZZAZIONE, UTILIZZO E TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE DEL BACINO GEOTERMICO DI ACQUASANTA TERME



Segnaliamo un convegno nazionale che si terrà nel  Comune di Acquasanta Terme presso il Teatro dei Combattenti il 25 Gennaio 2014. Il titolo del convegno è PROGETTO DI VALORIZZAZIONE, UTILIZZO E TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE DEL BACINO GEOTERMICO DI ACQUASANTA TERME. PRESENTAZIONE RISULTATI E PROSPETTIVE.
Pur trattandosi di un convegno per specializzati nel settore idrogeologico è aperto a tutti.
Dal nostro punto di vista è un bene osservare un piccolo risveglio di attenzione su Acquasanta Terme, sulle sue acque, sulle prospettive turistiche, economiche.
Vi invitiamo a partecipare.  



venerdì 27 dicembre 2013

Perché il nostro universo potrebbe essere sul filo del rasoio




Altro post sul Bosone di Higgs. Quanto segue non è il frutto del nostro lavoro.

Copia-incolliamo la traduzione del discorso fatto dal fisico del CERN Gian Giudice per TED. Per approfondire su TED invitiamo a visitare il loro sito: “TED is a nonprofit devoted to Ideas Worth Spreading. La traduzione è a cura di Anna Cristiana Minoli.
Il discorso in inglese è qui.

http://www.ted.com/talks/gian_giudice_why_our_universe_might_exist_on_a_knife_edge.html

L'anno scorso, il quattro luglio, gli esperimenti al Large Hadron Collider hanno scoperto il bosone di Higgs. È stato un giorno storico. Non c'è dubbio che da ora in poi, il quattro di luglio verrà ricordato non come il giorno della Dichiarazione di Indipendenza, ma come il giorno della scoperta del Bosone di Higgs. Almeno qui al CERN.