Nel
post precedente, tra le altre cose, abbiamo pubblicato la serie di dati dei
livelli idrometrici del mare e della direzione e velocità dei venti della RMN
rilevata presso il porto di San Benedetto del Tronto.
Poniamo
l’attenzione sul diagramma “rosa dei venti”.
Quello
che osserviamo è che i venti che si registrano con maggiore frequenza sono
quelli provenienti da Ovest/Sud-Ovest (da terra) e hanno una velocità bassa,
per lo più inferiore a 2÷4 m/s. Questi venti sono
riconducibili alle brezze di terra, quei venti che si generano di notte per via delle differenze
di temperatura tra l’aria sovrastante la terraferma e l’aria sovrastante il
mare.
Escludendo
questi venti di bassa velocità, che ai fini della dinamica dei sedimenti
litoranei risultano ininfluenti [1], si rileva che i venti caratterizzati da maggiore velocità (colore
arancione e rosso) provengono rispettivamente da Nord, Nord-Ovest e Nord-Est. Una piccola frazione del totale sono invece
venti provenienti da Sud-Est ma hanno per lo più velocità inferiore a 4÷6 m/s.
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Figura
1 - Istogrammi del livello idrometrico e della direzione di provenienza
e velocità dei venti rilevati presso la stazione della RMN di San Benedetto del Tronto,
presso il porto. |
[1] Ricordiamo
che alcuni ricercatori del CNR, in uno studio del 2006 [2], indicavano che:
Nei
pressi della costa abruzzese, i flussi delle correnti di gradiente o di densità
(correnti generate dall’irregolare distribuzione della pressione sulla
superficie del mare o dalla differenza di densità associata a masse d’acqua
adiacenti), sono condizionati dal fenomeno del riflusso della circolazione
antioraria d’insieme del Mar Adriatico e pertanto sono diretti da nord verso
sud. La loro intensità è generalmente debole e la velocità media in superficie
assume valori dell’ordine dei 5 cm/s, con punte massime comunque inferiori a 50
cm/s.
La
configurazione batimetrica e l’escursione dei livelli di marea astronomica
lasciano prevedere valori modesti delle possibili correnti di marea. Si può,
quindi, ritenere che il regime delle correnti marine nel paraggio costiero
dell’Abruzzo non abbia effetti particolarmente rilevanti sulla dinamica dei
sedimenti costieri, dominata invece dal moto ondoso e dalle correnti litoranee
connesse alla sua azione.