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lunedì 12 novembre 2012

Brezze di terra e altri venti



Nel post precedente, tra le altre cose, abbiamo pubblicato la serie di dati dei livelli idrometrici del mare e della direzione e velocità dei venti della RMN rilevata presso il porto di San Benedetto del Tronto.
Poniamo l’attenzione sul diagramma “rosa dei venti”.
Quello che osserviamo è che i venti che si registrano con maggiore frequenza sono quelli provenienti da Ovest/Sud-Ovest (da terra) e hanno una velocità bassa, per lo più inferiore a 2÷4 m/s. Questi venti sono riconducibili alle brezze di terra, quei venti che si generano di notte per via delle differenze di temperatura tra l’aria sovrastante la terraferma e l’aria sovrastante il mare.
Escludendo questi venti di bassa velocità, che ai fini della dinamica dei sedimenti litoranei risultano ininfluenti [1], si rileva che i venti caratterizzati da maggiore velocità (colore arancione e rosso) provengono rispettivamente da Nord, Nord-Ovest e Nord-Est. Una piccola frazione del totale sono invece venti provenienti da Sud-Est ma hanno per lo più velocità inferiore a 4÷6 m/s.
Figura 1 - Istogrammi del livello idrometrico e della direzione di provenienza e velocità dei venti rilevati presso la stazione della RMN di San Benedetto del Tronto, presso il porto.

 [1] Ricordiamo che alcuni ricercatori del CNR, in uno studio del 2006 [2], indicavano che:
Nei pressi della costa abruzzese, i flussi delle correnti di gradiente o di densità (correnti generate dall’irregolare distribuzione della pressione sulla superficie del mare o dalla differenza di densità associata a masse d’acqua adiacenti), sono condizionati dal fenomeno del riflusso della circolazione antioraria d’insieme del Mar Adriatico e pertanto sono diretti da nord verso sud. La loro intensità è generalmente debole e la velocità media in superficie assume valori dell’ordine dei 5 cm/s, con punte massime comunque inferiori a 50 cm/s.
La configurazione batimetrica e l’escursione dei livelli di marea astronomica lasciano prevedere valori modesti delle possibili correnti di marea. Si può, quindi, ritenere che il regime delle correnti marine nel paraggio costiero dell’Abruzzo non abbia effetti particolarmente rilevanti sulla dinamica dei sedimenti costieri, dominata invece dal moto ondoso e dalle correnti litoranee connesse alla sua azione.