Un post per riflettere sulle cattive pratiche di smaltimento dei rifiuti.
Il motivo per cui la raccolta differenziata è diventata una pratica ormai adottata dalla maggior parte dei comuni è che i costi di smaltimento dei rifiuti indifferenziati sono diventati proibitivi. E resteranno tali a meno che decidiamo di:
1. aprire nel nostro territorio regionale una o più mega discariche in grado di appiattire i costi di gestione; in questo caso potremmo continuare a non differenziare e non riciclare per un tot di tempo, fino a quando cioè avremo colmato anche queste eventuali mega discariche;
2. di trasformare i rifiuti, bruciandoli con i termovalorizzatori, in energia elettrica e calore. Ma questa pratica è tanto più efficiente quanto più differenziato è il combustibile;
3. di trasportarli in nord Europa, o in Cina, scaricando i costi sulle altre regioni italiane; gli altri recuperano imateriali & li rivendono, noi paghiamo;
4. resta come ultima via, la via del riciclaggio dei materiali e per farlo si deve operare a monte, in casa di ognuno di noi, una prima differenziazione degli stessi. Tutto ciò che ricicliamo non finirà in discariche-regionali/termovalorizzatori/fuori-Italia,verrà riutilizzato.
Il problema è regionale. Ogni governo regionale ha il compito di gestire il problema.
C’è una parte di rifiuti che però non rientra in questo schema perché sono scaricati illegalmente da qualche parte e/o bruciati.
Consideriamo il caso di chi sceglie di abbandonare/bruciare i rifiuti in strada.
Che vantaggio ne trae? Dipende dai volumi in gioco naturalmente. Se i volumi sono tanti, si tratterà di un’organizzazione criminale con forti guadagni. Avranno ottenuto il duplice risultato di arricchirsi trasferendo il problema rifiuti a qualcun’altro che verrà dopo di loro. Magari ai loro figli che si troveranno quella merda nelle strade dove andranno a giocare o nei campi che coltiveranno da adulti. Risolvere questo problema è però compito di magistrati e forze dell’ordine.
Se i volumi sono pochi? Riflettiamoci. Mettetevi nei panni di uno che carica in macchina o nel furgone una certa quantità di rifiuti (pericolosi o non) e li smaltisce dietro un argine, in un sottopasso poco frequentato, una via poco trafficata, ecc.
Forse è una persona disoccupata o pensionata che riceve una piccola somma per farlo. E’ un lavoretto in nero, chiamiamolo così. Oppure è uno svogliato che non sa aspettare il giorno di raccolta della differenziata e nel tragitto che compie per andare in tal posto, si ferma a fare pipì, e ne approfitta per liberare il bagagliaio. Chiamiamola ignoranza. Passività.
Tralasciamo per un attimo il motivo che muove questi stronzi personaggi; una certa quantità di rifiuti è stata depositata in qualche buco nascosto (nel caso della fotografia, non troppo nascosto). Che ne sarà? Sarà sparita dalla vista finché non ci sbattiamo il muso. A questo punto abbiamo delle scelte da compiere:
1. possiamo girare la vista pensando che è compito di qualcun altro raccoglierli.
2. possiamo segnalare all’amministrazione comunale la presenza di tal discarica, di tal accumulo di rifiuti, di tal televisore, ecc.
Comunque sia, primo o poi qualcuno dovrà fare una di queste cose. Potranno essere anche i nostri figli tra 20-30 anni, ma qualcuno dovrà farlo.
Per quanto ci riguarda abbiamo deciso. E ne riparleremo in un prossimo post.