In un vecchio post sull’erosione costiera abbiamo riportato
le stime dell’AQUATER sul trasporto solido di fondo a mare ad opera del fiume Tronto.
Esso è differenziato
a seconda del periodo, considerando l'anno 1960 come spartiacque: il trasporto solido di
fondo a mare è pari a 55.000-90.000 m3/anno prima del 1960 mentre è pari a 30.000-50.000 m3/anno dopo il 1960.
Tuttavia secondo lo stesso studio AQUATER, nel
periodo 1966-1975, per il fiume Tronto si osserva un’intensa attività di
estrazione di inerti in alveo (ghiaia e sabbia) per 7 anni ad una velocità
media di 111.168 m3/anno.
Riassumiamo:
Estrazione dal 1966 al 1975 pari a 111.168 mc/anno
x 7 anni = 778.176 m3;
Trasporto solido di fondo a mare dal 1960= 30.000 m3/anno;
Qui si possono ipotizzare due condizioni.
La prima implica che dal 1966, anno di inizio dell’attività di estrazione in alveo, il trasporto solido di fondo a mare si sia bloccato tempestivamente.
La seconda condizione implica che il trasporto solido di fondo a mare sia diminuito progressivamente fino ad annullarsi.
Prendiamole in considerazione entrambe e concludiamo dicendo che l’apporto solido di fondo a mare, dopo essersi interrotto. o diminuito, si è riattivato al ritmo di 30.000 m3/anno a partire dal 2000/2001 (1° condizione) o dal 1990/1991 (2° condizione). Qui tralascio i calcoli.
La prima implica che dal 1966, anno di inizio dell’attività di estrazione in alveo, il trasporto solido di fondo a mare si sia bloccato tempestivamente.
La seconda condizione implica che il trasporto solido di fondo a mare sia diminuito progressivamente fino ad annullarsi.
Prendiamole in considerazione entrambe e concludiamo dicendo che l’apporto solido di fondo a mare, dopo essersi interrotto. o diminuito, si è riattivato al ritmo di 30.000 m3/anno a partire dal 2000/2001 (1° condizione) o dal 1990/1991 (2° condizione). Qui tralascio i calcoli.
Torniamo ora un attimo indietro e ripartiamo dal
dato: il fiume Tronto apporta in mare 30.000 m3 di sedimenti annui. Principalmente
sabbia. A parte un'interruzione dovuta all’attività di estrazione negli anni
1966-1975, interruzione che si è protratta fino al 2000/2001 - condizione più sfavorevole - l’apporto solido di fondo a mare è quello: 30.000 m3 di sabbia.
Dopo
aver introdotto questo dato, il principale problema che ci si presenta è di
capire sia la direzione che il verso del trasporto solido lungo costa. Perché?
Perché
vogliamo sapere dove va a finire questa sabbia apportata dal Tronto,
stimata in 30.000 m3/anno.
Verso
sud, verso Martinsicuro?
O verso nord, verso Porto D’Ascoli?
A largo, in mare aperto?
O verso nord, verso Porto D’Ascoli?
A largo, in mare aperto?
Ci viene in aiuto un vecchio lavoro di un ricercatore, DAL CIN (1989): nei pressi
della foce del fiume Tronto, il trasporto solido è distribuito a ventaglio, in
tutte le direzioni. Poi nel tratto compreso tra la foce del Tronto e la foce
del Vibrata il trasporto solido è diretto verso Villa Rosa.
Immagine tratta dalla tesi di laurea sull'erosione costiera a cura di Giorgio Di Pancrazio - Il lavoro è stato anche pubblicizzato qui http://www.montejenca.blogspot.it/2012/01/studi-di-erosione-costiera-tesi.html |
Partendo
da questo dato dividiamo il settore della foce in tre parti uguali stimando che
10.000 m3 di sabbia siano destinati alla Sentina di Porto d’Ascoli,
altri 10.000 m3 di sabbia siano destinati a Martinsicuro e i rimanenti
10.000 m3 in dispersione verso mare aperto.
Immagine tratta da GoogleEarth |
Ora
concentriamo l’attenzione sui 10.000 m3 di sabbia destinati a Martinsicuro.
Immagine tratta dalla tesi di laurea sull'erosione costiera a cura di Giorgio Di Pancrazio. |
Come
capirete facilmente dal disegno, buona parte della quota dei 10.000 m3 di
sabbia destinata a Martinsicuro va a finire all’interno del porto.
Non
ci credete?
Leggete qui (2011):
e
tenete conto che ogni anno, massimo due, il loop si perpetua:
il porto si insabbia > la sabbia viene scavata e accantonata in area approdo > la sabbia viene analizzata > la sabbia viene fatta ripascere sull’arenile, dal porto alla casa bianca.
il porto si insabbia > la sabbia viene scavata e accantonata in area approdo > la sabbia viene analizzata > la sabbia viene fatta ripascere sull’arenile, dal porto alla casa bianca.
In
sostanza, ogni anno il fiume Tronto immette in mare 30.000 m3 di sedimenti
solidi. In prevalenza si tratta di sabbia e, in misura trascurabile, di ghiaia di varie
dimensioni.
1/3
di questi 30.000 m3 di sabbia è diretto verso Martinsicuro.
Il
porto di Martinsicuro, con la sua configurazione, abbraccia l’80%-90% dei
10.000 m3 di sabbia.
Solo
per fare un esempio: per la stagione estiva 2011, sono stati prelevati dal
porto e accantonati nella zona approdo 8.500 m3 di sabbia (dati tratti da una relazione
tecnica del comune di Martinsicuro).
Se
avete seguito il ragionamento allora state intuendo che per salvaguardare la
costa di Martinsicuro, nel tratto di arenile posto immediatamente a sud del porto, occorre
intervenire tempestivamente sul porto in modo tale da permettere il transito
verso sud dei 10.000 m3 di sabbia. Come?
La
configurazione attuale del porto è questa:
Immagine tratta dalla tesi di laurea sull'erosione costiera a cura di Giorgio Di Pancrazio. |
Immaginatela ora così (in rosso l’apporto di sabbia del fiume Tronto):
Immagine tratta dalla tesi di laurea sull'erosione costiera a cura di Giorgio Di Pancrazio. |
Qualcuno
informato dei fatti potrebbe dire: “ma è
quello che si farà, è esattamente quello che è in progetto di fare”.
Va
bene, ma ogni processo già in azione richiede sempre tempo e
spazio per essere arrestato. Quando decelerate un’imbarcazione, o spegnete i motori, ci sarà ancora l’abbrivio
a portarvi avanti. La stessa cosa succede qui. Completato l'eventuale intervento sull porto, per
inerzia, ci saranno ancora alcuni anni di erosione prima che il fenomeno si
inverta. Soprattutto considerando il tragitto che la sabbia dovrà percorrere, aggirando (come la freccia rossa curva) il nuovo molo, per infine depositarsi sull'arenile. E il percorso implica che una maggiore
frazione di sabbia si possa perdere a largo.