“Anidriti
di Burano” è il nome di una formazione geologica - unità base della litostratigrafia
- molto particolare che spesso desta in chi vi si imbatte una forte curiosità.
Si tratta di rocce molto antiche, formatesi nel Triassico superiore intorno a
200-230 milioni di anni fa (per l’esattezza nel Carnico-Retico inferiore,
228÷203.6 milioni di anni fa).
In
questo post parleremo delle principali caratteristiche e della loro possibile
collocazione nella provincia di Teramo.
Prima
di iniziare è meglio però ricordare alcune
definizioni utili alla lettura del post.
Innanzitutto
il minerale ANIDRITE o GESSO ANIDRO: è un minerale che deriva dal minerale del gesso per perdita
di due molecole di acqua. Il minerale del gesso si forma per precipitazione
chimica in seguito ad una forte evaporazione di acqua salata/salmastra. In
questo caso sia per il gesso sia per il gesso anidro si parla di minerali evaporitici.
Le
rocce che contengono il minerale ANIDRITE si dicono anch’esse anidriti.
Idem per le rocce che contengono il minerale gesso si dicono a loro
volta gessi.
Ecco una forma cristallina del minerale ANIDRITE:
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Ed
ecco due piccole porzioni di roccia di anidrite:
Immagine tratta dal sito: http://bioconceitosgeoexemplos.blogspot.it/2012/04/fotografias-de-minerais.html
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Immagine tratta dal sito: http://digilander.libero.it/icvillaminozzo/gessitriassici/anidrite.htm
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Dette
queste brevi definizioni, ecco che possiamo passare alle “Anidriti di Burano”.
Cosa
sono?
La
formazione geologica delle “Anidriti di Burano” è costituita da un’alternanza di
strati di anidriti, dolomie e dolomie calcaree per uno spessore variabile
compreso tra qualche centinaia di metri fino a circa 1700÷1800 metri. In minor
misura sono presenti anche strati di calcari, calcari dolomitici, marne,
argilliti, argilloscisti e salgemma. La formazione presenta strati di spessore
variabile da pochi centimetri a qualche metro.
In
pratica si tratta di strati di rocce che si alternano tra loro. Gli strati
possono essere sottili alcuni centimetri o spessi qualche metro. Le rocce
prevalenti sono anidriti, dolomie e dolomie calcaree. Lo spessore è
variabile da area ad area.
Dove
si sono formate le “Anidriti di Burano”? E cosa rappresentano?
Per
risalire all’ambiente di formazione delle “Anidriti di Burano” è necessario
capire come avviene la trasformazione dei minerali di gesso in minerali di
gesso anidro.
Abbiamo
indicato già che la trasformazione del gesso in anidrite avviene per perdita di
molecole di acqua per cui l’ambiente di formazione è un ambiente dal clima arido,
torrido.
In
questo ambiente strati di gessi si trasformano in strati di anidriti; strati di
rocce calcaree preesistenti si trasformano in strati di rocce dolomie; e si
depositano strati di salgemma. Si tratta quindi di ambienti terrestri molto
caldi, prossimi a zone marine con accentuata salinità per evaporazione. In
queste condizioni si formano minerali di gesso che si trasformano in gesso
anidro (anidriti), e minerali di salgemma.
Un
ambiente di transizione tra mare e deserto, con clima arido, forte evaporazione
delle acque salate e salmastre.
Le
“Anidriti di Burano” si riconducono ad un ambiente terrestre arido prossimo a
zone marine a forte salinità: un ambiente come l’attuale sabkha.
Sabkha is a transliteration of the Arabic word for a salt flat. Sabkhas are supratidal, forming along arid
coastlines and are characterized by evaporite-carbonate deposits
with some siliciclastics. Sabkhas
formsubaerial, prograding and
shallowing-upward sequences that have an average thickness of a
meter or less. The accepted type locality is along the coast of the Persian Gulf in the United Arab Emirates.
Immagini tratte da http://en.wikipedia.org/wiki/Sabkha |
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