E’
abbastanza impressionante il report dell’ISTAT sui “trattamenti pensionistici e beneficiari” relativi all’anno 2011.
Facciamo
una premessa e cerchiamo di inquadrare il problema.
Il
PIL italiano è circa di 1.500/1.600 miliardi/anno.
Il
debito pubblico è di circa 2.000 miliardi.
La spesa per interessi sul debito è
pari a 80/90 miliardi/anno.
Le
spese militari sono di 20/30 miliardi /anno.
Il fabbisogno statale è di circa 50/70 miliardi/anno.
Le entrate tributarie erariali sono di
circa 400 miliardi/anno. Circa il 25% del PIL.
Ora l'ISTAT, cosa dice.
L’ISTAT
ha indicato che nel 2011 la spesa di trattamento pensionistico è stata di 266
miliardi.
Si
tratta di una bella somma: oltre il 50% delle entrate tributarie erariali (400
miliardi/anno).
Ma
non è qui il problema. Fin qui verrebbe da pensare che un paese che spende oltre
il 50% delle entrate tributarie erariali in trattamenti pensionistici è un
paese con una curva demografica sbilanciata verso la vecchiaia. Fin qui nulla
di nuovo.
La
cosa assurda è questa notizia …
E
questa …
...
IN
MEDIA, esistono:
5,8
milioni di persone con un trattamento mensile medio di 500,00 euro (o inferiore);
5,8
milioni di persone con un trattamento mensile medio di 1.000,00 euro;
2,3
milioni di persone con un trattamento mensile medio di 1.500,00 euro;
1,3
milioni di persone con un trattamento mensile medio di 2.000,00 euro;
1,7
milioni di persone con un trattamento mensile > a 2.000,00 euro;
Se
assumiamo che i pensionati sono circa 17 milioni e che il 90% di loro (34,2% +
34,2% + 13,6% + 8%) prende complessivamente 190 miliardi di euro/anno tra
pensioni inferiori a € 500,00; pensioni comprese tra € 500,00 e € 1000,00; pensioni
comprese tra € 1000,00 e € 1500,00; si ricava che i restanti € 266-190= € 76
miliardi li prende il 10% dei pensionati.