E’ in corso in
alcune zone dell’Italia un processo di riunificazione degli enti comunali.
Esattamente il contrario di quanto accadeva negli anni '60.
Funziona pressappoco così: le amministrazioni dei piccoli comuni stanno
commissionando alle università o ad altri centri di ricerca uno studio sui costi/benefici di una eventuale
unione in un unico grande comune.
L’ordine di grandezza è circa
questo: passare da comuni con
popolazione inferiore a 10.000 abitanti ad un unico comune con popolazione
uguale o superiore a 40.000/50.000 abitanti.
Perché?
Perché questi
amministratori (appoggiati da un rilevante gruppo di cittadini) hanno intuito
che esiste una dimensione territoriale al di sotto della quale non si cresce
economicamente, l’economia è bloccata, inoltre si sprecano risorse.
Facciamo un
esempio concreto: l’Unione dei Comuni della Val Vibrata.
I comuni della
Val Vibrata sono 12:
Ecco alcuni dati al riguardo, in ordine alfabetico:
Se li volessimo
ordinare per numero di abitanti:
Se li volessimo
ordinare per km2:
La realtà è che
se li unissimo tutti avremmo un unico comune di 80.000 abitanti e 270 km2 di territorio. Avremmo un unico consiglio comunale, una unica giunta, un solo sindaco, in poche parole un'unica amministrazione snella e decisiva.
Schema della provincia di Teramo. In rosso, i comuni della Val Vibrata. |
Conviene
continuare a mantenere in piedi dei comuni con popolazione inferiore a 5.000
abitanti? Conviene continuare con questa micro-territorialità? how much it
cost?
A breve lo sapremo.