clicca per il link a facebook

venerdì 5 ottobre 2012

Correnti marine superficiali [2]



Ri-allacciandoci al precedente post sulle correnti marine superficiali, dobbiamo specificare una cosetta riguardo la regione Abruzzo e in generale il centro Italia adriatico. Secondo i più recenti studi di erosione costiera [1] queste correnti marine superficiali non riescono ad influenzare le correnti litoranee che, per intenderci, sono quelle che spostano i sedimenti sabbiosi lungo costa. Queste correnti marine superficiali, legate al fenomeno di riflusso antiorario del Mar Adriatico (figura sotto), sono troppo deboli.
Nel riquadro un particolare del fenomeno di riflusso antiorario del Mar Adriatico. Immagine tratta dall'Atlante delle correnti superficiali a cura dell'Istituto Idrografico Militare (IIM).


Anche le correnti di marea non riescono ad influenzare le correnti litoranee. Troppo deboli anch'esse.
 Poniamoci allora alcune domande.
Esiste, nella nostra zona adriatica, una corrente litoranea prevalente che sposta i sedimenti lungo costa? A cosa è dovuta, chi la influenza?  
Tiriamo la somma (al 2006). Proviamo a sintetizzare per punti:
 - a regolare la dinamica dei sedimenti costieri è il moto ondoso legato ai venti; è il moto ondoso che influenza la corrente litoranea che sposta i sedimenti costieri; 
 - la letteratura scientifica, fino agli ’80, aveva indicato che la corrente litoranea era diretta verso Nord; quindi da Sud-Est verso Nord-Ovest!!!

- recenti studi su boe ondametriche hanno indicato che la corrente litoranea è diretta verso sud; quindi da Nord verso Sud!!!

- esistono inoltre zone di divergenza e di convergenza della corrente: la foce del fiume Tronto è un esempio di area di divergenza.
 
Dove abbiamo preso questi dati? Riportiamo alcune righe di un articolo apparso nella rivista scientifica Studi costieri N. 10, 2006, a cura del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero - Lo stato dei litorali italiani. 

Le spiagge dell’Abruzzo

125 km di litorale; 26 km di costa alta; 99 km di costa bassa; 60 km di spiagge in erosione.

… omissis


Nei pressi della costa abruzzese, i flussi delle correnti di gradiente o di densità (correnti generate dall’irregolare distribuzione della pressione sulla superficie del mare o dalla differenza di densità associata a masse d’acqua adiacenti), sono condizionati dal fenomeno del riflusso della circolazione antioraria d’insieme del Mar Adriatico e pertanto sono diretti da nord verso sud. La loro intensità è generalmente debole e la velocità media in superficie assume valori dell’ordine dei 5 cm/s, con punte massime comunque inferiori a 50 cm/s.
La configurazione batimetrica e l’escursione dei livelli di marea astronomica lasciano prevedere valori modesti delle possibili correnti di marea. Si può, quindi, ritenere che il regime delle correnti marine nel paraggio costiero dell’Abruzzo non abbia effetti particolarmente rilevanti sulla dinamica dei sedimenti costieri, dominata invece dal moto ondoso e dalle correnti litoranee connesse alla sua azione.
La definizione della corrente litoranea prevalente necessita ancora di estese indagini,  poiché le risultanze delle ricerche finora effettuate non forniscono indicazioni generali univoche. Gli indizi di carattere morfo-sedimentario evidenziati in letteratura fino agli anni ’80 documentano una direzione prevalente da Sud-Est; essi sono costituiti essenzialmente da indicatori erosivo-deposizionali connessi con la dinamica delle spiagge localizzate in prossimità di foci fluviali e di opere marittime. Successivamente, registrazioni ondametriche direzionali effettuate nell’ultimo decennio documentano un moto ondoso dominante di provenienza settentrionale, cui si connetterebbe una corrente litoranea prevalente da nord. La complessità della deriva litoranea risulta, inoltre, da diverse ricerche che indicano una diffusa presenza di settori di divergenza della deriva stessa, come ad esempio in corrispondenza delle foci del Fiume Tronto e del Fiume Vomano, e di vari settori di convergenza (spiagge Fiume Vibrata – Tortoreto, Pineto – Silvi Marina, ecc).  


[1] Studi costieri N. 10 2006 a cura del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero - Lo stato dei litorali italiani.